Pèdho al tacón del buso

Prima rappresentazione: 15.03.2003

Liberamente tratta da manoscritto anonimo.
Commedia brillante in dialetto veneto altoliventino. Tre atti.

Catina, figlia di Alvise, è rimasta sola, il fidanzato è "scappato" in America con una "foresta".
È il dramma che sta vivendo la povera giovane che, invece di trovare nelle amiche aiuto e conforto, trova solo pettegolezzi e cattiverie.
E cosa farà il padre, colpito nella sua onorabilità familiare?
Quello che ci viene proposto in questa commedia, ambientata ai tempi dei nostri nonni (1920-30) di autore anonimo ma attribuita a Domenico Varagnolo, è il ritratto di una società chiusa, ancora troppo legata ai pregiudizi dove il pettegolezzo fa da padrone ed è sempre pronto a colpire inesorabilmente "l'onore" delle persone e delle famiglie. Sarà proprio la paura del "disonore" unita al senso di colpa che indurrà il nostro protaonista, il signor Alvise, uomo altrimenti equilibrato, a perdere il comune buon senso e ad agire in modo sconsiderato.